Produttività e Benessere

Costituito presso la Fondazione, l'Osservatorio Produttività e Benessere (OPB) si pone come principale obiettivo quello di sensibilizzare policy-maker, amministratori, imprese e società civile sul problema della bassa produttività in Italia, la quale non permette la crescita necessaria per il benessere di tutti i componenti della società.

Per rispondere al rallentamento della crescita potenziale in atto anche nell’UE dal 2000, la Commissione europea e il Consiglio, con una raccomandazione del settembre 2016, hanno invitato i paesi dell’area euro a formare dei National Productivity Boards. Si tratta di Comitati Nazionali per la produttività indipendenti, ovvero istituzioni che aiutano ad analizzare la produttività economica, i suoi sviluppi e le sfide della competitività. Gli NPB avrebbero dovuto analizzare gli sviluppi nazionali di produttività e competitività, e consigliare le riforme e le misure necessarie all’aumento e alla convergenza della crescita delle economie europee. In assenza di un Comitato Nazionale in Italia, l'Osservatorio ha disseminato informazioni, analisi ed esperienze sulle misure più efficaci per far ripartire la crescita della produttività in Italia e in Europa.

Dopo la magnifica risposta dell’UE alla pandemia, con il PNRR è il governo di ogni paese a disegnare e gestire riforme e investimenti necessari alla ripresa della produttività, mentre governi e BCE si distribuiscono più equamente il peso di sostenere la capacità produttiva. In questo nuovo contesto, l’OPB continuerà a fornire informazioni e analisi per raggiungere i risultati del PNRR che incidono sulla produttività.

 

Rassegna stampa e articoli

  • Obiettivo crescita 2024. La messa a terra del PNRR e le riforme per costruire l'Italia del futuro  - 10 aprile 2024
    Il Sole 24 Ore. Obiettivo crescita 2024. La messa a terra del PNRR e le riforme per costruire l'Italia del futuro.

    Dall'intervento della Prof.ssa Gloria Bartoli dell'Osservatorio produttività e benessere:                                                                                                                                                                     "Malgrado NGEU, da fine 2019 a fine 2023, noi siamo cresciuti del 3,9% e gli SU di più del doppio, del 9,2%. Due sono le differenze cruciali tra UE e SU nel periodo considerato: la prima è che la crecita in Europa è dovuta all'aumento degli occupati, non della produttività del lavoro, uguale a 0,6%  in Europa, mentre negli SU nello stesso periodo, è stata del 6%! Cioè, noi stiamo creando posti di lavoro a bassa produttività: vista la riduzione  della  popolazione in età lavorativa, se continuiamo così potremo crescere solo con l'immigrazione! L'alternativa è aumentare la produttività con  l'innovazione digitale prima di tutto".

 

  • Rilanciare la produttività regionale: dall’analisi alle politiche pubbliche - OECD
    Il Trentino, considerato ricco per gli standard italiani, ha registrato una crescita minima del suo PIL pro capite dal 2000, una tendenza che lo distingue dalle regioni OCSE simili. Per conoscere il divario di produttività emerso in Trentino negli ultimi due decenni, la sua performance di produttività viene confrontata con regioni comparabili. Sulla base dei risultati preliminari, esiste un divario di circa il 25% in termini di produttività rispetto alle regioni comparabili, che potrebbe essere spiegato dalla mancanza di imprese molto produttive nei settori manifatturiero e dei servizi. Le grandi imprese manifatturiere tendono ad essere più produttive, ma questo premio di produttività è molto inferiore in Trentino rispetto alle regioni OCSE simili.

 

 

 

 

*In via di pubblicazione come Working paper del MEF

 

 

  • Simposio su produttività e benessere
    In questo campo di ricerca ancora poco frequentato, tre istituti ben conosciuti globalmente hanno unito le loro forze e presentano i risultati sull’International Productivity Monitor di fine 2022.

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Beniamino Quintieri Fondazione Tor Vergata

Articolo pubblicato nel volume “Il piano italiano di ripresa e resilienza. Una sfida da vincere”

 

 

 

  • Misure per il clima e produttività - novembre 2021

    Uno studio basato su dati della Banca Mondiale per 111 paesi e 39.000 imprese cerca di scoprire se le misure per contenere il riscaldamento climatico aumentano l’efficienza dell’economia oppure sono solo un costo aggiuntivo per la produzione.

    Da tempo esiste l’Ipotesi di Porter che sostiene che una regolamentazione per il clima ben disegnata incentiva l’innovazione e quindi aumenta direttamente la produttività insieme alla riduzione dell’inquinamento atmosferico.  Ora lo studio sui dati della Banca Mondiale porta prove fattuali a questa ipotesi nei paesi avanzati come in quelli in sviluppo, per le grandi imprese manifatturiere soprattutto, ma anche per le medio piccole, nel periodo 2006-2018.
    Già l’OCSE nel 2014 aveva cercato prove empiriche dell’Ipotesi di Porter, ma aveva trovato solo una crescita temporanea della produttività in seguito alle misure restrittive contro l’inquinamento.  Lo studio recente, basato principalmente su paesi in via di sviluppo, che di solito vengono considerati vittime delle misure per il clima, ci presenta uno scenario molto più ottimistico.

    Per saperne di più
    https://www.lavoce.info/archives/90921/cammino-comune-per-efficienza-energetica-e-produttivita-dimpresa

 

  • Covid e produttività: gli effetti a medio termine - novembre 2021
    La produttività dipende in grande misura dall’innovazione nelle attività sia manifatturiere che di servizi, oltre che da domanda e investimenti. Con lockdown e distanziamento l’unico modo di far funzionare l’economia a distanza è stato attraverso le piattaforme digitali.

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